BREVE AVVENTURA IN VAN CON LA GATTA A SELLA NEVEA!

MONTAGNA D'ESTATE, CHE MERAVIGLIA! GITA A SELLA NEVEA CON GATTA IN VAN

PERCHÉ ABBIAMO SCELTO SELLA NEVELA E DOVE SI TROVA

Sella Nevea è una frazione di Chiusaforte (UD), in Friuli Venezia Giulia ed è situata tra il monte Canin e il Montasio, a circa 1200 m s.l.m.

Inoltre è a due passi dal confine con la Slovenia.

Chi ci conosce da un po’ sa che la nostra base è la strepitosa Trieste e quindi è facile capire il motivo per cui abbiamo scelto questa destinazione: avendo pochi giorni a disposizione per motivi di lavoro, è un luogo bellissimo e allo stesso tempo non distante dalla nostra città di residenza. 

Inoltre amiamo ben poco il super caldo estivo e quest’anno è stato davvero insopportabile, così abbiamo pensato che un po’ di montagna ci avrebbe fatto bene. Scelta azzeccata fino ad un certo punto perché se la notte si dormiva con il piumino, di giorno il caldo si faceva sentire.

COSA ABBIAMO ESPLORATO A SELLA NEVEA

GIORNO 1

Esplorazione dei dintorni a Sella Nevea

Il nostro intento era quello di rilassarci e di godere della natura, così il primo giorno abbiamo esplorato il paesaggio intorno a noi, in modo che Dana potesse sentirne gli odori e conoscere questo luogo nuovo. 

Abbiamo passeggiato per qualche oretta su sentieri che partivano dalla caserma del Soccorso Alpino, poi siamo rientrate in base, nella nostra ItaCat (il van su Fiat Scudo che è diventata la nostra casa). Qui abbiamo conosciuto Tiziano, vicino di camper e super sportivo (aveva “appese” dietro al mezzo due bici, una per ogni terreno da percorrere!), che ci ha accolte in modo davvero strepitoso. Siamo stati “vicini di casa” per tutto il periodo e ci siamo scambiati delle chiacchiere interessanti, con consigli su itinerari in tutto il Friuli Venezia Giulia e non solo! Davvero grata di averlo conosciuto, persona gentile, educata e spassosissima! 

GIORNO 2

Dopo una notte di pioggia forte, fulmini e tuoni, il cielo si è aperto e ci ha mostrato tutta la sua azzurra bellezza. Così ho deciso di prendere l’ovovia per raggiungere il Rifugio Celso Gilberti (1850m). Pensando di fare solo due passi in cima ho acquistato il biglietto a/r (10€). Ma una volta lassù ho cambiato immediatamente  piano: si percepiva  un caldo pericoloso, non tanto per me quanto per Dana e considerando anche che più in alto si va e meno vegetazione si trova, tantomeno arbusti che possano creare un po’ di riparo e ombra, ho subito pensato che lì non potevamo rimanere.

Così ho deciso di scendere a piedi (il biglietto del ritorno l’ho poi regalato a una coppia che l’avrebbe utilizzato l’indomani). Che dire… È stata una scelta a dir poco azzeccata!

Nella vita tendiamo a dare per scontate tante cose e quello che abbiamo vissuto quella giornata mi ha insegnato tanto. E la presenza di Dana è stata fondamentale (come sempre del resto!).

Abbiamo avuto l’opportunità di osservare la natura mutare ad ogni passo verso Sella Nevea. La vegetazione, da rada sulla cima, diventava sempre più rigogliosa. Uno spettacolo che consiglio!

Per farla breve, anche questa volta Dana mi ha dato l’opportunità, seguendo i suoi leeenti ritmi, di godermi il paesaggio, di vivere un’esperienza immersiva straordinaria. 

È stato un po’ come praticare meditazione in movimento. 

GIORNO 3

Avevo sentito parlare egregiamente di Montasio, così mi son detta “perché non andarci?”. Detto, fatto.

Quindi, fatta la salita di 5 km su strada asfaltata (abbastanza impegnativa per me non allenata, causa anche, come già scritto, il caldo), siamo arrivate in questo luogo incantevole. MA.

MA. Si, c’è un ma. non avevo considerato il caldo e, da inesperta quale sono, non avevo idea che non ci fosse nemmeno un albero e la presenza di qualche arbusto era molto, troppo sporadica. Poi… un altro MA.

Quanta gente!!! “Povera Dana… caldo e folla. Ho proprio toppato questa volta.” Sapete, ero davvero preoccupata, perché ogni tanto respirava con la bocca aperta, segnale piuttosto preoccupante (ne ho parlato in questo articolo GATTI E CALDO: QUALCHE CONSIGLIO ).

Dopo una breve pausa per riprendermi dalla fatica per la salita, abbiamo raggiunto il Rifugio Giacomo di Brazzà. Incantevole e con una vista mozzafiato! Ho bevuto un caffè (rigorosamente della moka, che ho adorato) e ho chiesto consigli ai ragazzi che stavano lavorando su come tornare a Sella Nevea evitando la strada asfaltata e potenzialmente trafficata.

Seguendo le indicazioni fornitemi, ho deciso di percorrere l’Anello delle Malghe. Ne è valsa la pena scendere in questo modo. 

La Natura anche questa volta ci ha incantate. Dana passeggiava volentieri, giocava con le bestiuzze che svolazzavano e pian piano mi sono rasserenata. Sì amici, perché ci sono stati dei momenti in cui mi sono preoccupata per lei e mi sono sentita in colpa. 

Ma ho imparato una bella lezione: mai dare le cose per scontate. D’ora in poi mi informerò meglio su un determinato luogo prima di raggiungerlo. Soprattutto per quanto riguarda la temperatura. Non basta salire in montagna per avere refrigerio d’estate. E di giorno lì faceva davvero caldo.

Infine, per arrivare a Sella Nevea, abbiamo attraversato un percorso naturalistico fantastico, il bosco Camet. Fantastico perché sembrava di stare in una fiaba o in un racconto fantasy! Consiglio vivamente anche questo luogo magico. 

Quindi … tutto è bene quel che finisce bene! Sicuramente ci torneremo, ma verso metà settembre, quando le temperature saranno più gradevoli (per me e Dana, le fastidiose antiestate!)

DOVE ABBIAMO ALLOGGIATO

Ovviamente in van! Abbiamo trovato, sotto il consiglio di un carissimo amico e fotografo Davide Zugna (potete seguire le sue avventure in camper che anche lui è un pazzo girovago come noi GREMO! LE AVVENTURE DI DAVIDE ZUGNA E IL SUO CAGNONE IN CAMPER! ) uno spiazzo piuttosto grande, vicino alla caserma del Pronto Soccorso Alpino. Non è attrezzato, quindi è stato necessario essere autosufficienti in ogni aspetto, ma gratuito! Una posizione molto comoda e piacevole.

QUANTO ABBIAMO SPESO

Viaggiando in van si riesce a spendere davvero poco, soprattutto se si è disposti a vivere il viaggio in modo avventuroso, evitando le aree attrezzate e in completa autonomia (certo, per pochi giorni, poi le necessità devono essere soddisfatte, come per esempio ricaricare acqua ed elettricità e svuotare acque grigie e wc).

Ma che senso di libertà, amici!

Ma torniamo a noi: 

Gasolio: 25€ circa 

Pedaggio: 10€ circa 

Caffè e acqua al Rifugio Brazzà: 3 € 

Ovovia: 10 € 

Cibo: svuotato il frigo di casa, poi un po’ di spesa, circa 10€

Totale: meno di 60€ per 4 notti. 

Non male, vero?

ALLA PROSSIMA AVVENTURA!

-CatressEye-